Tradizionalmente il nuoto rappresenta uno degli sport a più alto indice d’individualità. Quante volte si sente parlare dei nuotatori come di una sorta di alieni che vanno avanti per ore in vasca guardando una riga nera sul fondo.
Sacrificio e dedizione lungo un percorso solitario fatto di secondi guadagnati con il sacrificio.
Eppure mi trovo qui oggi ad analizzare un aspetto di psicologia sportiva che colpisce e stupisce per la profonda differenza di prospettiva rispetto allo stereotipo comune: l’importanza fondamentale che l’appartenenza ad una squadra determina sulle prestazioni del singolo nuotatore e sulla dedizione allo sport.
La distinzione tra sport di squadra ed individuali ha una valenza di carattere puramente agonistico e relativa al momento della performance in sé, poiché anche negli sport individuali gli allenamenti sono quasi sempre svolti in gruppo o con altri. Inoltre anche nelle discipline individuali sono previste delle competizioni a squadre, basti pensare alle staffette o anche ai circuiti in cui i risultati individuali concorrono a portare punti alla squadra e quindi convergono in una valutazione collettiva.
Aderire ad uno sport individuale come il nuoto, quindi, significa sia assumersi la piena responsabilità del proprio allenamento, dell’impegno e della costanza con cui ci si dedica, sia anche inserirsi in una squadra che sarà fin dal primo momento la barca sulla quale i nuotatori affronteranno insieme la traversata del loro percorso di atleti.
UN SOSTEGNO PER APPRENDIMENTO E MOTIVAZIONE
Fin dalla prima infanzia il nuoto viene speso scelto dai genitori per i propri figli perché si tratta di uno sport “completo che aiuta i bambini a strutturarsi”, affiancandovi però spesso un altro sport “di squadra” per aiutare il proprio figlio a socializzare e ad imparare l’importanza del gruppo. Con ciò sottovalutando del tutto il valore che il gruppo assume anche durante le primissime lezioni di nuoto in cui la didattica si basa proprio sulla strutturazione di giochi collettivi. È proprio attraverso il gioco collettivo, infatti, che vengono insegnati i primi elementi base della tecnica del nuoto che i bambini apprendono molto più facilmente proprio perché si sentono inseriti in un contesto di gruppo amicale in cui prevale l’aspetto ludico su quello didattico.
Scegliere poi di continuare a praticare il nuoto è sicuramente una questione essenzialmente individuale poiché il passaggio alla fase agonistica richiede una forte motivazione interna e una grande passione per un elemento così speciale qual è l’acqua.
Tuttavia anche la più sana e radicata motivazione intrinseca può trovare elementi di sostegno in ancoraggi esterni che rendono più stabile la scelta, soprattutto in fasi delicate della vita di un atleta comel’adolescenza. Scegliere a soli dodici anni di nuotare due volte al giorno, di allenarsi nei fine settimana e nei giorni di vacanza, richiede una forte determinazione ma anche un elemento in più che solo la squadra può fornire: si tratta di un senso di appartenenza al gruppo, di uno spirito collettivo di divertimento e di aggregazione collettiva che rende il proprio lavoro un elemento essenziale all’interno di un progetto comune.
La presenza degli altri aiuta a darsi la carica e a divertirsi, a trovare la voglia di andare in piscina sapendo d’incontrare dei compagni ed amici con cui trascorrere delle ore in cui si ha una continua alternanza tra allenamento e divertimento.
IL RUOLO DELL’ALLENATORE
Un altro elemento fondamentale è la presenza di un allenatore il quale assume primariamente il ruolo di educatore e poi quello d’istruttore della disciplina sportiva. Ciò che davvero rende tale un allenatore è la sua capacità di essere per i propri atleti un maestro di vita in cui rispecchiarsi ma anche nel quale riconoscere l’autorevolezza di una persona dalla quale poter apprendere. Dal canto suo il coach è il perno attorno al quale ruota la squadra e dunque da lui dipende la capacità di renderla un gruppo coeso in cui le singole individualità possano riconoscersi. Sarà lui a dover trasmettere ai ragazzi l’importanza del mettersi in gioco per accogliere la sfida con se stessi appoggiati dal sostegno della squadra. E sarà sempre lui insieme alla squadra a dover tenere viva la motivazione dei propri atleti condividendo strategie e progetti ma mantenendo sempre un controllo direttivo sul gruppo.
Sono dunque molti gli elementi che inducono a comprendere quanto sia importante la squadra anche in uno sport come il nuoto che resta sempre ad alta individualità ma in cui il senso di appartenenza ed il sostegno indotto dal gruppo assume un ruolo determinante sulla prestazione e anche sulla persistenza della motivazione e della determinazione a portare avanti un progetto agonistico.
Fonte: psicosport.it